San Gregorio Armeno è una delle strade più conosciute di Napoli ed è famosa per la presenza delle tante botteghe di presepi. Collega il Decumano Inferiore con il Decumano Superiore, infatti è uno dei cardini dell’assetto urbanistico greco-romano, e dal popolo viene anche chiamata San Liguoro. Con entrambe le denominazioni, in realtà, ci si riferisce sempre alla stessa persona poiché “Liguoro” è il termine del napoletano arcaico con cui si chiamava San Gregorio.
Nel XV secolo, la strada fu denominata plaetia nostriana perché il vescovo San Nostriano fece realizzare delle terme per i poveri.
Nelle botteghe di Presepi, con tanti gli artigiani che portano avanti la secolare tradizione partenopea della realizzazione dei presepi e che tutto l’anno mettono in mostra le loro creazioni. È però nel periodo natalizio che c’è la maggiore affluenza di visitatori da tutto il mondo, turisti desiderosi di ammirare questi capolavori tra cui è anche possibile ammirare pastori “poco convenzionali”.
Da molti anni, infatti, è diffusa tra gli artigiani l’usanza di ricreare personaggi famosi della televisione o del cinema, così come figure tipiche dell’arte e della cultura partenopea (come Totò, Pino Daniele, Eduardo e Troisi).
Nella Via San Gregorio Armeno uno dei luoghi di interesse più importanti, collocato a metà della strada, è il grande campanile di San Gregorio Armeno che funge anche da collegamento tra la chiesa ed il monastero, entrambi dedicati al santo. A poca distanza da esso sorge, quindi, la chiesa di San Gregorio Armeno il cui chiostro, con ingresso separato, si trova poco più avanti.
Nella parte finale della strada, verso l’incrocio con via San Biagio dei Librai, c’è anche la storica chiesa di San Gennaro all’Olmo, gestita dalla Fondazione Giambattista Vico. Di fronte si trova quella che viene chiamata Domus Ianuaria, considerata la casa natale di San Gennaro, secondo quanto indicato da una lapide del 1949.
(Fonte www.napolike.it)
