Nella foto precedente si vede l’ applicazione della teoria sulla prospettiva al presepe. In questo caso si vede che non sono state applicate rigidamente le tecniche viste sopra , ma alcuni tagli sono stati modificati per renderli più dolci soprattutto perché il visitatore si muove e la prospettiva è perfetta solo se la si vede posizionandosi al centro in linea con il punto di fuga. Per questo è necessario modificare le linee per rendere armonioso l’ insieme. Il nostro scopo non è quello di ricevere le congratulazioni perché abbiamo realizzato dal punto di vista tecnico un ‘ opera perfetta , ma quello di aver trasmesso una emozione. Quindi il primo impegno è di rendere armonico il lavoro collegando emotivamente le varie parti. Per questo anche la prospettiva deve aiutare ma non deve essere la protagonista. In questo particolare caso si capisce quanto sia indispensabile il boccascena il quale obbliga il visitatore a guardare solo nella direzione che è stata studiata a livello prospettico. In questo modo si può studiare la visione per rendere l’ effetto nel miglior modo possibile.
Vi proponiamo una visione in prospetto (cioè di lato) degli effetti della prospettiva matematica sulle sagome delle case e sull’ altezza dei personaggi. Come si vede le finestre, le porte i tetti devono essere sagomati seguendo le linee di fuga e anche il terreno tende a salire. Il miglior modo per capire la prospettiva rimane però solo tanta esperienza. Nei disegni seguenti viene mostrato che a partire da sagome che sono rettangolari con l’effetto della prospettiva, aiutandosi con un filo per il disegno, si ottiene l’ effetto che vediamo (visione di prospetto). Le porte e le finestre man mano che ci si avvicina al punto di fuga diminuiscono anche di larghezza.
Nella foto allegata in questa operazione può essere effettuata anche senza particolari misurazioni aiutandosi con l’ osservazione attenta e con prove. Le linee verticali rimangono esattamente verticali e il terreno (strada) tende a salire. Dopo il taglio la casa assume la tipica forma a trapezio.
Mostriamo nella foto precedente un altro esempio di realizzazione della prospettiva nel presepe, insieme al disegno che riproduce lo studio prospettico. In questo caso la macchina fotografica è stata posizionata quasi sulla linea di orizzonte in modo da evidenziare la visione dal punto di fuga.
Come si vede dalla foto le linee convergono sul punto di fuga alcune sono state leggermente modificate nella fase iniziale di taglio delle sagome. Tale necessità, già discussa, serve per migliorare la visione da altre angolazioni evitando inutili esasperazioni dell’ effetto prospettico.
Anche la colorazione dell’insieme sarà utile a far risaltare le distanze, le proporzioni e quindi la prospettiva. I colori più vicini a chi guarda il presepe saranno più marcati ed andranno a sfumare ed a essere più tenui man mano che ci si allontana. Nel secondo e terzo piano, rilevanza sarà data dall’uso di colori con sfumature azzurre, fino a giungere alla parte terminale, dove generalmente si pongono delle montagne per paesaggi ampi, dove l’azzurro sarà più intenso per aumentare la profondità, come nella realtà.
La definizione dei particolari del primo piano sarà maggiore rispetto ai successivi e man mano che ci si allontana avrà sempre meno rilevanza. Ovviamente anche le dimensioni degli alberi, dei personaggi e di tutti gli oggetti che si inseriscono nel presepe devono rispettare le regole della prospettiva. Essi infatti vanno sempre collocati nel rispetto delle proporzioni dell’insieme ed in misura decrescente all’aumentare della distanza con l’osservatore. Anche per i pavimenti dovremo utilizzare l’ effetto della prospettiva dei mattoni. Bisogna anche in questo caso disegnare le linee che convergono verso il punto di fuga e poi sagomare i mattoni del pavimento. Le pareti di una stanza, come si vede tendono a stringersi verso il punto di fuga.
Nella figura a sinistra si mostra un pavimento e una parete laterale, utilizzando un filo fissato al punto di fuga , si disegnano le linee che tendono verso di esso distanziate tra di loro di una larghezza fissa presa sulla linea rossa, cioè all’ inizio del pavimento. Nella figura a destra una visione dall’ alto in cui si nota che occorre anche diminuire la profondità dei mattoni più ci si avvicina al punto di fuga. La larghezza del mattone decrescerà con la distanza di una proporzione, nella maggior parte dei casi è l’ occhio che aiuta il presepista nel decidere di quanto diminuire la profondità dei mattoni.
Buon ABC Presepiando a tutti.
(Fonte Gruppo Amici del Presepe di Monte Porzio Catone)
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