E’ abitudine comune togliere albero, addobbi e presepe subito dopo la festa dell’Epifania, anzi c’è chi inscatola palline e pastori già il 6 gennaio o addirittura il 5 o prima per poter avere la casa libera e pulita il prima possibile. Questo è un errore! Le nostre case e le nostre parrocchie non sono negozi o supermercati dove bisogna subito cambiare le vetrine per prepararci alla prossima ricorrenza; non facciamoci assalire dalla fretta. La fretta di addobbare che magari ci assale già i primi di novembre quando iniziamo a montare l’albero di Natale, e la fretta di smontare tutto i primi di gennaio.
Così come c’è un tempo per allestire albero e presepe (dalla prima domenica di avvento in poi), c’è anche un tempo per toglierli.
Il tempo liturgico del Natale termina con la festa del Battesimo di Gesù che ricorre la domenica dopo l’Epifania, e sarebbe opportuno che albero e presepe rimanessero allestiti almeno fino a quel giorno.
Ma soprattutto per quanto riguarda il presepe, la data in cui andrebbe tolto è il 2 febbraio, festa della presentazione di Gesù al Tempio, chiamato comunemente «Candelora» che segna la fine delle festività di Natale: una tradizione, quella di togliere il presepe il 2 febbraio, giorno della Candelora, a molti sconosciuta, ma che sta cominciando a ritrovare interesse, anche e soprattutto grazie alla riscoperta delle tradizioni autenticamente cristiane, tra le quali la stessa festa della Candelora che, nella tradizione cattolica, consiste nella presentazione di Gesù al Tempio e nella benedizione delle candele, simbolo della «luce per illuminare le genti».
Secondo la tradizione questo giorno è considerato anche il giorno della Purificazione di Maria, a 40 giorni dal parto. Secondo l’usanza ebraica, infatti, ogni donna che partoriva un maschio veniva considerata impura per 40 giorni, trascorsi i quali doveva recarsi al Tempio di Gerusalemme per purificarsi.
Quella di togliere il presepe il 7 gennaio, subito dopo l’arrivo dei Re Magi, è quindi più che altro una necessità legata alla frenesia di “pulire” la casa dagli addobbi natalizi, così come avviene per le strade cittadine e le vetrine dei negozi. Ma si dimentica di differenziare l’aspetto puramente superficiale, fatto di lucine e palline colorate, da quello strettamente religioso rappresentato dal presepe, simbolo della natività di Gesù. E’ per questo motivo che, volendo rispettare la tradizione cattolica, bisognerà attendere circa un mese per riporre le statuine del presepe.
Ecco perché fare il presepe, è molto importante, per avere in casa una piccola betlemme, come l’unico presepe permanente, che si può vedere tutto l’anno nella Chiesa Parrocchiale di Gesù Maria e Giuseppe in Via Petrarca a Canosa di Puglia. Ci regaleremo così la possibilità di vivere il vero senso del Natale.
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