Natale è il silenzio. È un mistero, non lo possiamo sciupare nel chiasso. Ecco perché la nostra società, la nostra cultura, la nostra tradizione sta veramente facendo una violenza al mistero del Natale, perché lo ha gradualmente trasformato in una grande baldoria collettiva dalla quale proprio il mistero di Gesù resta completamente estraneo.
Teniamoci stretto il nostro Natale, teniamoci stretto il nostro mistero. L’unico atteggiamento possibile è l’adorazione, lo stupore, la meraviglia. Se smettiamo di meravigliarci di fronte al Natale, allora è finito tutto. La meraviglia è che Dio viene in mezzo a noi; il nome che porta questo bambino è “Emanuele”, che vuol dire Dio con noi.
Il nostro non è un Dio lontano, che ci guarda dall’alto. Dio viene ad abitare in mezzo a noi facendosi uno di noi.
Il Natale di Gesù Cristo ci ricorda la vicinanza del nostro Dio, la sua condivisione piena della storia della nostra umanità, nei suoi dolori ma anche nei suoi aneliti e desideri di bene, di luce e di pace. Il Natale ci ricorda proprio questa consolante verità: Dio si è fatto uomo, uno di noi. Non abbiamo perciò bisogno di raccontargli niente, perché lui lo sa che cosa vuol dire appartenere all’ umanità!
Carissimi, giunga a tutti e ciascuno l’augurio più caro che davvero la prossima celebrazione del mistero del Dio con noi quest’anno non ci trovi distratti, perché intenti a badare a tutto ciò che è solo cornice, ma ci veda gioiosi nell’accogliere il divino bambino che viene per abitare con noi e diventare compagno dei nostri passi di chiesa nel e per il nostro mondo.
Santo Natale a tutti, carissimi fratelli e sorelle della Chiesa di Andria!
+Luigi Mansi, Vescovo
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.