Il 2 febbraio tra Natale e Pasqua celebriamo la Candelora!

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getImageIl 2 febbraio, 40 giorni dopo il Natale, viene celebrata una festa popolarmente conosciuta come la “Candelora”, che è insieme cristologica e mariana: celebra infatti sia la Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme che la Purificazione di Maria ( Lc 2,22-39). Il termine “Candelora” deriva probabilmente dall’usanza per quest’occasione di accendere candele, in ricordo di quanto detto da Simeone in occasione dell’incontro con Gesù nel Tempio, dove egli riconobbe il bambino come la luce che illumina il mondo:  «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele» (Lc 2, 32).

Secondo le prescrizioni dell’Antico Testamento le coppie che avevano avuto un figlio dovevano portarlo al tempio e offrire un sacrificio di riscatto: “Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti di uomini o di animali: esso appartiene a me” (Esodo, 13, 2). Inoltre, poiché per la legge mosaica la donna che aveva partorito era considerata impura era prescritto per lei un rituale di purificazione, che prevedeva l’offerta di un agnello e di una colomba (o di due giovani colombe se era povera). Questo doveva aver luogo 40 giorni dopo il parto di un maschio e 66 dopo la nascita di una femmina (Levitico 12, 1-8).

Anche se alcune fonti collocano l’inizio di questa celebrazione a Gerusalemme, la festa fu introdotta da Giustiniano a Bisanzio e giunse poi a Roma al tempo di papa Sergio I, verso la metà del VII secolo. In Occidente la festa della Presentazione al Tempio si celebrò inizialmente il 14 febbraio (40 giorni dopo l’Epifania) e fu poi anticipata al 2 febbraio (40 giorni dopo il Natale). Per festeggiarla si svolgevano lunghe processioni notturne illuminate da fiaccole e nel basso medioevo si diffuse la consuetudine di consegnare al popolo candele benedette. Tra i cristiani di Oriente la festa viene da sempre chiamata “hypapante”, cioè “incontro”, in riferimento all’incontro tra la profetessa Anna, il pio Simeone e il bambin Gesù nel tempio; mentre in Occidente, per secoli si diede più importanza all’altra festa, quella della Purificazione di Maria, e questo fino il Concilio Vaticano II quando si ritornò a dar più risalto alla festa cristologica della Presentazione di Cristo al Tempio.

Entrambe queste feste cristiane si sostituirono ed ereditarono aspetti liturgici da antiche pagane, che cadevano nello stesso periodo e che similmente davano risalto all’aspetto purificatorio della donna: i primi due giorni di febbraio si celebrava la festa di Giunone, dea del matrimonio e del parto, e a metà dello stesso mese si celebravano le feste di purificazione dette “Lupercali”: come per la Candelora, in tal occasione gli antichi usavano accendere grandi fiaccole.

Nel mondo contadino l’importanza della festa delle candele o Candelora è sottolineata dall’esistenza di alcuni proverbi, che legano la ricorrenza all’approssimarsi della fine dell’ inverno: per Santa Candelora se nevica o se plora de l’inverno siamo fora.

(Fonte https://duomo.firenze.it/it/opera-magazine/post/5284/il-2-febbraio-tra-il-natale-e-la-pasqua-celebriamo-la-candelora)

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