Il Serafico San Francesco d’Assisi e il tempo di Quaresima

annibale-carracci-op0038-deposizione-con-san-francesco-maria-maddalena-(1)

annibale-carracci-op0038-deposizione-con-san-francesco-maria-maddalena-(1)Durante una Quaresima, per occupare le briciole di tempo e non perderne nemmeno una,(San Francesco d’Assisi) aveva fatto un piccolo vaso.

Ma siccome, durante la recita di terza, il pensiero di quel vaso gli aveva procurato un po’ di distrazione, mosso dal fervore dello spirito, lo bruciò, dicendo:

« Lo sacrificherò al Signore, al quale mi ha impedito di fare il sacrificio».

Diceva i salmi con estrema attenzione di mente e di spirito, come se avesse Dio presente, e, quando nella recita capitava di pronunciare il nome del Signore, lo si vedeva leccarsi le labbra per la dolcezza e la soavità.

Voleva pure che si onorasse questo stesso nome del Signore con speciale devozione, non solo quando lo si pensava, ma anche quando lo si pronunciava o scriveva.

Tanto che una volta incitò i frati a raccogliere tutti i pezzettini di carta scritti che trovavano e a riporli in luogo decente per impedire che, magari, venisse calpestato quel nome sacro in essi trascritto.

Quando, poi, pronunciava o udiva il nome di Gesù, ricolmo di intimo giubilo, lo si vedeva trasformarsi anche esteriormente come se un sapor di miele avesse impressionato il suo gusto, o un suono.

Leggenda Maggiore, X, 6 (Fonti Francescane, 1185)

Pietà con San Francesco d’ Assisi e Maria Maddalena di Annibale Carracci.

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