La Porta Santa di San Pietro

470222751_916001670667981_4861899819934957765_n

470222751_916001670667981_4861899819934957765_n𝙀𝙣𝙩𝙧𝙖𝙩𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙖 𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖 𝙨𝙩𝙧𝙚𝙩𝙩𝙖, 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚́ 𝙡𝙖𝙧𝙜𝙖 𝙚̀ 𝙡𝙖 𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖 𝙚 𝙨𝙥𝙖𝙯𝙞𝙤𝙨𝙖 𝙡𝙖 𝙫𝙞𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙤𝙣𝙙𝙪𝙘𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚𝙙𝙖𝙡 𝙫𝙖𝙣𝙜𝙚𝙡𝙤 𝙙𝙞 𝙈𝙖𝙩𝙩𝙚𝙤.

Il 24 dicembre 2024 avrà inizio l’anno giubilare con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano.

𝗢𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗲, 𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗲 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲

L’attuale porta Porta Santa ha una storia abbastanza recente che ebbe inizio nel 1949, momento in cui papa Pio XII Pacelli, la aprì alla vigilia di Natale del 1949. La porta in questione è ubicata all’estrema destra della facciata della basilica e fu realizzata dallo scultore senese Vico Consorti per il Giubileo straordinario del 1950.

Esisteva già una Porta Santa nella vecchia basilica Costantiniana e fu fatta realizzare per volere di papa Sisto IV della Rovere per il Giubileo del 1475.

Per la realizzazione dell’attuale porta fu indetto un concorso aperto alla realizzazione di tre porte della facciata. La commissione però non riuscì a scegliere un progetto valido fra i tanti proposti da artisti più o meno noti. Premiò dodici proposte con una medaglia d’oro ma senza scegliere i tre vincitori.

Monsignore Ludovico Kaas, segretario della commissione del concorso e segretario della Fabbrica di San Pietro, fuori concorso affidò la realizzazione della nuova Porta Santa a Vico Consorti.

Sempre Kaas si fece carico di scegliere il tema dei due battenti in bronzo e gli episodi che l’artista avrebbe dovuto raffigurare nelle 16 formelle, spirate dalla preghiera di Pio XII: “Concedimi, o Signore, che questo Anno Santo sia l’anno del gran ritorno e del gran perdono“.

Consorti impiegò nove mesi di lavoro per portare a termine il suo lavoro, facendo fondere poi i battenti presso la Fonderia Fernando Marinelli.

Le formelle in bronzo dorato hanno come tema centrale episodi del Vecchio e del nuovo Testamento accompagnate da iscrizioni mentre 12 pannelli mostrano gli stemmi papali dei pontefici che hanno aperto e chiuso la Porta Santa: da Bonifacio VIII fino a Papa Benedetto XVI.

Così come chiarito nel contratto ufficiale tra il Vaticano e lo scultore, datato 1 marzo 1949, Consorti è stato incaricato di modellare due battenti di una porta in bronzo per sostituire la Porta Santa già esistente della Basilica Vaticana, mantenendo gli antichi scomparti architettonici:  16 pannelli grandi e 12 pannelli piccoli. L’esecuzione e la corrispondente lettura dei pannelli volutamente acquista il senso di un testo scritto per immagini che a loro volta si accompagnano a scritte tematiche, ovvero a indicazioni di citazioni delle Sacre Scritture. In alto le prime quattro formelle vanno poste insieme, divise per materia. A sinistra la Cacciata dei Progenitori, il Peccato Mortale, la Caduta, la Perdizione. A destra l’Annunciazione, il Mistero dell’Incarnazione, la Realtà della Salvezza. Le iconografie della Cacciata di Adamo ed Eva e dell’Annunciazione si debbono leggere insieme, come annuncio dell’inizio e della fine dei tempi, della condizione umana riposta tra l’Angelo del Giudizio e l’Angelo dell’Annuncio, come Maria è la nuova Eva, così il Cristo sarà il nuovo Adamo. Quindi dal corpo umilmente nudo disponibile all’immersione per il Battesimo, al corpo splendente del trasfigurato che compare al persecutore convertito, ecco che si dispiega la catechesi della Storia della Salvezza. La lettura che si può fare relaziona orizzontalmente le file di pannelli ma permette, anche verticalmente, di giungere dalla Cacciata alla Pentecoste e dall’Annunciazione all’Apertura della Porta Santa, analogica del Mistero dell’Incarnazione. Per quanto riguarda poi i battenti interni, La realtà della Redenzione e della Salvezza, vengono ad unificarsi nei due battenti “chiusi” in quanto ‘”aperti” nella coscienza del fedele in pellegrinaggio. Le formelle dunque sono usate come capitoli – ora chiusi, ora aperti – di un unico racconto, in una costruzione formale ad uso modulare, concepite dunque come una vera e propria articolazione testuale.

Dovete sapere che nel momento in cui vennero commissionati i nuovi battenti, avrebbero dovuto servire per chiudere il varco che portava all’interno della Basilica in orario notturno durante l’anno giubilare.

La Porta Santa infatti era formata da un muro di mattoni che veniva abbattuto simbolicamente dal papa con il martello lasciando l’accesso libero a tutti anche in orario notturno.

In pratica il muro di mattoni, dopo i tre colpi dati con il martello dal pontefice, veniva calato sopra una sorta di macchinario e i sanpietrini lo allontanavano per liberare l’accesso alla basilica.

Il rito dell’abbattimento simbolico del muro fu cambiato sotto il pontificato di papa Paolo VI. Il muro di mattoni che sigilla l’ingresso viene rimosso nei giorni precedenti dai sanpietrini dopodiché viene estratta la cassetta rimasta nel muro dall’ultimo Anno Giubilare che custodisce la chiave che consente l’apertura del portone.

Il pontefice in carica si limita ad aprire i battenti in bronzo, proprio come farà anche papa Francesco durante la vigilia del Natale 2024. Da allora in poi il portone rimarrà aperto fino al 2 gennaio 2026, chiudendo l’accesso alla basilica per motivi di sicurezza solo in orario notturno.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi