Presepe come allestimento
Il presepio come allestimento nasce, secondo la tradizione, a Greccio nella notte di Natale del 1223, dal desiderio di San Francesco di far, rivivere la nascita di Betlemme “per commuovere la gente a devozione” (come scrive S. Bonaventura), episodio rappresentato poi magistralmente da Giotto nell’affresco della Basilica Superiore di Assisi. in realtà il presepe di Greccio si inseriva nella tradizione delle sacre rappresentazioni e della lauda drammatica o dei misteri, drammi sacri in volgare che dal Mille erano diffusi sia in area italiana che francese. S. Francesco infatti ne svolse la parte narrativa cantando il Vangelo e il cardinale Ugolino dei Conti di Segni officiò il rito eucaristico.
Primo esempio di presepe con personaggi a tutto tondo è invece quello che Arnolfo di Cambio scolpì nel 1283 su committenza di papa Onofrio IV e del quale oggi si conservano le statue residue (tre Magi, S. Giuseppe, il bue e l’asinello) nella cripta della Cappella Sistina di S. Maria Maggiore in Roma. L’Ordine Francescano, dopo l’allestimento di Greccio, rimase il principale promotore della diffusione del presepe. A Napoli, dove i Francescani furono protetti dagli Angioini e fondarono conventi si trova il secondo in ordine di tempo presepe conosciuto, donato dalla Regina Sancia nel 1340 alle Clarisse per la loro Chiesa appena costruita. Di tale presepe, a figure staccate, in legno, dipinte e miniate con motivi geometrici coevi, è giunta a noi soltanto la Madonna giacente (Museo di S. Martino Napoli). Di un altro presepe, successivo soltanto di pochi decenni, rimangono oggi a Bologna cinque figure staccate, a grandezza naturale, in legno, che recano la data del 1370 e che, intagliate da anonimi artisti bolognesi, furono poi splendidamente decorate da tal Simone de’Crocifissi.
Nella prima metà del Cinquecento, mentre si intravedono segni foderi di movimenti riformistici, si verificò , in tutta Italia un’intensa e artisticamente valida produzione di presepi, quasi tutti per chiesa. In Piemonte ed in Lombardia sacre rappresentazioni con statue in legno e gesso dipinto a grandezza naturale e con scenografia circostante saranno costruite nei Sacri Monti di Varano e di Varese. Nel Duomo di Modena esiste tuttora il presepe in terracotta di Antonio Begarelli (1527), oltre a quello di Guido Mazzoni, detto 11 presepe della pappa”. Nelle Marche, a Piobbico (Urbino) e in Urbino stessa, sono custoditi due splendidi presepi dello scultore Federico Brandani. A Faenza, in quello stesso periodo, vennero creati, tra l’altro, “calamai a presepe” in ceramica colorata. A Leonessa (Rieti) ‘:figulini” abruzzesi plasmarono un monumentale presepe con ventisei statue, animali e cavalli, mentre in Puglia, ad opera dello scultore Stefano da Putienano, sorsero in chiese di varie località presepi con statue scolpite in pietra, ambientati in grotte costruite con rocce naturali e che costituiscono le uniche “scenografie”, alquanto simili tra loro, giunte fino a noi.
(2 Parte della Storia del Presepe)
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