Ricorre il 13 dicembre la solennità di Santa Lucia, la santa siracusana a cui sono legate tradizioni e leggende particolari. In alcuni luoghi Santa Lucia fa le veci di Babbo Natale, portando regali ai bimbi a cavallo di un asinello. In Svezia e Danimarca, la mattina del 13 dicembre, la figlia primogenita della famiglia si veste con una tunica bianca e una sciarpa rossa in vita e, con il capo coronato da un intreccio di rami e sette candeline, porta caffè, latte e dolci ai famigliari ancora a letto, accompagnata dalle sorelle più piccole vestite anche queste con tuniche e cintura bianche. In Puglia, e in particolare nella provincia di Bari e Barletta Andria Trani, la devozione a Santa Lucia è ricca di tradizioni antichissime che aprono ufficialmente le festività natalizie.
A Ruvo di Puglia un falò in piazza e uno nei pressi della parrocchia dedicata alla santa riscalda i fedeli, e le famiglie sono solite riunirsi per cenare insieme con lagane e baccalà, panzerotti con cipolle lunghe e ceci fritti. Anche a Corato, ma alla vigilia del 13 dicembre, viene allestito un grande falò che prende il nome di Jò a jò , una tradizione che deriva da un rito propiziatorio pagano che auspicava l’arrivo del sole, del buon raccolto e dell’avverarsi di desideri e preghiere.
La tradizione del falò è presente, sin dai tempi antichissimi, in diversi paesi pugliesi. A Putignano si riscopre ogni 12 dicembre la città del fuoco: dodici falò accendono la fredda notte d’inverno, in posti diversi con gruppi musicali itineranti, un palo della cuccagna da scalare, un inquietante processo all’eretico, con rogo finale e tanti volontari impegnati e preparare cataste di legna o gazebo sotto i quali far assaggiare antiche ricette putignanesi, tipiche della tradizione. A Noci si accende un grande falò nel centro storico.
Terlizzi è probabilmente uno dei centri urbani in cui la devozione verso Santa Lucia ha origini più profonde. Un antichissimo documento infatti dimostra la presenza del culto nei confronti della Santa sin dal 1059; oggi i parrocchiani della chiesa di S. Gioacchino organizzano una piccola festa composta dal Triduo e dalla sagra di cibi tipici che si svolge attorno ad un grande falò: il fuoco di Santa Lucia.
A Bitonto S. Lucia è venerata nell’omonima chiesetta romanica del XII sec. (più volte rimaneggiata). Per tradizione dopo la processione dedicata alla santa, non si svolgono più processioni fino alla Settimana Santa; la festa esterna è invece organizzata la 2° domenica di luglio. Come ogni anno, in piazza S. Silvestro Papa, nel cuore del centro storico, dalle 17.30 viene acceso il tradizionale falò a cura del gruppo folklorico bitontino “Rè Pambanèlle”, con canti e balli della tradizione contadina bitontina e pugliese e degustazione di prodotti tipici.
A Molfetta, con la festa di Santa Lucia, iniziano i primi concerti di Natale, in cui canti della tradizione popolare molfettese, tra cui “Nonne Nonne” e la più nota “Santa Allegrezza”, si uniscono ai classici quali “Tu scendi dalle stelle” o “Adeste Fideles”; inoltre si possono gustare i tipici tarallucci chiamati re d’occhiere de Send’a Lucì.
A Canosa di Puglia, nella festa di S. Lucia, inizia con la vigilia con il grande fanova, vicino alla chiesa del centro storico della città.
A Barletta, la festa di S. Lucia è molto sentita e venerata nella Chiesa risalente al XIV secolo, in via cavour, vicoletto S.Lucia, con tradizionale processione. Insomma, una devozione sentita e celebrata attraverso particolari e affascinanti tradizioni che, nonostante il trascorrere degli anni, restano salde tra i bellissimi borghi di Puglia e nell’attesa del Natale.
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